CAI VENETO - Comitato "Col del Roro" - Ecoistituto Veneto "ALEX LANGER"

100mila PASSI PER LA MONTAGNA E LE SORGENTI

Sabato 19 e Domenica 20 gennaio 2008
a piedi da Schievenin e dal Col del Roro a Venezia

dopo la manifestazione in Col del Roro e Valle Schievenin del maggio 2007 e la presentazione in Regione da parte di 9.000 residenti veneti delle “Osservazioni” contro il devastante progetto di miniera che vuole estrarre 8 milioni di metri cubi di materiali nella straordinaria val Schievenin sul versante bellunese-trevigiano del monte Grappa.

PROGRAMMA

VENERDI’ 18 gennaio
ore 20 a Schievenin Fiaccolata di apertura della Manifestazione

SABATO 19 gennaio
ore 8.20 Partenza dalla stazione di Fener dopo l’arrivo dei treni da Feltre e Treviso
ore 9.20 Pederobba sosta breve con Comitati davanti la Cementi Rossi

ore 11.00 Cornuda
ore 12.30 Montebelluna piazza Municipio ristoro e incontro con i Sindaci contrari alla miniera
ore 14.20 Falzè
ore 16.00 Porcellengo sosta breve con i comitati contro le cave di pianura
ore 17.00 Castagnole
ore 17.40 Monigo all’imbrunire, accensione delle fiaccole
ore 18.00 Treviso viale Monte Grappa, Porta Santi Quaranta
ore 18.30 Palazzo della Provincia: incontro con consiglieri regionali, provinciali e comunali delle province di Treviso e Belluno

DOMENICA 20 gennaio
ore 8.20 Partenza dalla stazione di Treviso dopo l’arrivo treni Feltre, Conegliano, Mestre Portogruraro, col saluto dei Comitati di Treviso e provincia
ore 10.00 Preganziol sosta breve in piazza con comitati contro le cave
ore 11.00. Mogliano sosta in piazza con comitati Rifiuti Zero contro inceneritori di Silea e Mogliano ore 12.30 Mestre P.zza Ferretto ristoro e incontro con artisti, pittori e musicisti
ore 13.00 Partenza per Piazza Barche, via Forte Marghera, cavalcavia S.Giuliano Ponte della Libertà
ore 16.20 Arrivo a Venezia Piazzale Roma
ore 16.30 Conclusione sul Piazzale della Stazione lettura della mozione “No Miniere” per la Regione

MERCOLEDI’ 23 gennaio
ore 11 a Venezia Consiglio Regionale incontro di una rappresentanza della Marcia con i capigruppo e i consiglieri regionali del Veneto per sostenere le Mozioni contro l’attività di miniera che minacciano la Valle di Schievenin.

E' riconosciuta orami da tempo l'importanza naturalistica del Monte Grappa ed infatti la regione lo ha dotato di un Piano d'Area e poi tutto il massiccio è diventato Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), cioè parte della Rete Natura 2000, forte tutela posta a livello europeo.

Sembrerebbe abbastanza per dormire sonni tranquilli, invece non è così... Sembrava che per questo Veneto "locomotiva d'Italia", fosse arrivato il momento di riconoscere la necessità di una maggior attenzione verso l'ambiente naturale... invece proliferano i progetti per demolirlo; mai abbiamo visto tanta tenacia.

Tra gli innumerevoli attacchi ecco anche questo nella Valle di Schievenin, comune di Quero, nel basso feltrino, al confine con la provincia di Treviso.

In maggio si è svolta la manifestazione per salvare il vicino Col del Roro, che ha anche dato il nome al Comitato nato per impedire l'apertura di nuove cave ed ecco subito una nuova richiesta in Valle Schievenin, una forra selvaggia, ricca di fauna e famosa anche per la sua palestra di roccia.

Ora la strategia dei cavatori appare chiara: due grosse cave vicine, con autorizzazione iniziale di 12 milioni di metri cubi, venti o trenta anni di attività estrattiva, ma poi chi li fermerà più? L'obiettivo è di alimentare il vicino cementificio delle Cementi Rossi di Pederobba, che così si trova la materia prima a portata di mano, con poco trasporto ma a discapito di un'area che dovrebbe essere tutelata come un Parco.

In più la turbata di una galleria per collegare l'area di scavo alla strada provinciale, che di fatto è un ampliamento della miniera ma che rischia di mettere in crisi le sorgenti del Tegorzo, che forniscono acqua potabile a molti comuni e a decine di migliaia di persone.

L'area è diventata SIC e ZPS per tutelare gli uccelli, sia stanziali che migratori, che nidificano sulle rupi, nonché ambienti umidi e corsi d'acqua. In più esiste il vincolo quale patrimonio storico della prima guerra mondiale (L.7/3/2001 n°78).

Con questi vincoli importanti i due progetti di cave sono improponibili e, pur in un periodo come questo, con continui tentativi di eludere le normative esistenti, ci sono buone probabilità di fermare i cavatori, ma a prezzo di una continua attenzione a procedure e tempi, di risposte pronte e adeguate, di un continuo lavoro da parte di associazioni e comitati.

Che fatica fermare progetti pirateschi che dovrebbero essere respinti dalla Regione! Intanto il Comitato Col del Roro e le associazioni hanno inviato in Regione le osservazioni al progetto di cava per Schievenin e si preparano a sostenere, se necessario, un ricorso alla Comunità Europea.

Michele Boato - Ecoistituto del Veneto

Toio de Savorgnani - Mountains Widerness.