Trekking di Alpinismo Giovanile 2001

Traversata Carnica - Prima Parte

Era una giornata un po’ grigia e ventosa quando partimmo dalla Malga di Nemes. Superata la forcella di confine, ci apparve in basso, in fondo al catino innevato, sulla riva del verde lago, il Rifugio Obstansersee, dove avremmo pernottato. L’indomani ci alzammo di buon’ora perché ci aspettava una tappa molto lunga, la più impegnativa del trekking. Il cielo era terso, di un azzuro intenso. Salimmo sulla cresta di confine  che percorremmo con alterni saliscendi, attraversando ripidi pendii ancora innevati sul versante nord, fino a raggiungere la cima Vanscuro (2678m). 

Vanscuro.JPG (25158 byte)  Sulla Cima di Vanscuro

Il panorama era splendido, la vista spaziava a 360°. Scendemmo verso il ghiaione del Monte  Cavallino, che attraversammo fino alla Filmoor Sattel. Dopo un altro aereo tratto in cresta, dovemmo scendere di quota, aggirare un costone e poi risalire al Bivacco Piva per un sentiero impervio, ripido ed esposto. Alla Forcella di Cima Vallona finì la salita, la stanchezza si faceva sentire. Dopo una lunga discesa arrivammo al confortevole Porze Hutte, dove una bella doccia calda ed una abbondante cena ci rimisero in forma.

Il giorno successivo fu tranquillo e rilassante: ritornati sul versante italiano, percorremmo la strada delle malghe sopra la Val Visdende: attraversammo vasti pendii verdi cosparsi di fiori. Quella sera ci aspettava una buona cena a base di prodotti tipici a Malga Antola, che condividemmo con il malgaro, molto ospitale, nella sua cucina.

 Ripartimmo risalendo la Valle dell’Oregone: il sentiero si inerpicava in mezzo a rigogliosa vegetazione e  bellissime fioriture. La giornata era grigia, nebbiosa, nuvole basse minacciavano pioggia. Arrivati al passo decidemmo di non salire il Peralba, così scendemmo a pranzare al bel rifugio austriaco Hochweisstein Haus e nel pomeriggio, per un diverso sentiero, risalimmo  al Rifugio Calvi dove pernottammo.

Il cammino riprese scendendo per la valle del torrente Fleons, in un ambiente di verdi pascoli, torrenti e casere abbandonate. Arrivammo così al laghetto di Pera, circondato da pendii di rododendri in fiore; poco dopo facemmo tappa alla Casera Bordaglia, poco sopra la conca occupata dal lago omonimo. Il sentiero risaliva quindi verso il Passo Giramondo, tra ghiaie cosparse di una varietà incredibile di fiori. Al passo eravamo di nuovo in Austria e dopo una ripida discesa fummo nella Wolayer Alpe: qui demmo ristoro ai nostri piedi stanchi con un fresco pediluvio in una fontana di acqua corrente. La giornata ci chiedeva ancora un ultimo sforzo: dovevamo risalire al Rifugio Pichl sulle rive del Volayer see ed infine raggiungere il vicino Rifugio Lambertenghi, subito oltre il confine, dove avremmo passato la notte.

Il mattino successivo il rifugio era avvolto nella nebbia, che ben presto incominciò a dissolversi al calore del sole che saliva in cielo. Dovevamo percorrere il sentiero attrezzato “Spinotti”, perciò ci preparammo con cordini e moschettoni di sicurezza. Il percorso si inerpicava su una bastionata rocciosa di grigio calcare ed era facilitato da scalette e funi metalliche. Superato il tratto attrezzato ed aggirato il costone sul versante opposto, scendemmo al Rifugio Marinelli e da qui una lunga discesa ci portò al Passo di Monte Croce Carnico , dove si concluse la nostra avventura.

Furono sei giorni intensi, ma ricchi di emozioni indimenticabili.

Bravissimi tutti i ragazzi: Enzo, Mattia, Andrea, Lorenzo.

Arrivederci a luglio 2002 per continuare l’avventura!

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Obstansersee Hutte

Sul Sentiero Spinotti

La cresta di confine