Ama Dablam

La sentinella del Khumbu

Nuova bella salita himalayana per Adriano Dal Cin

 

 

La spedizione sull'Ama Dablam

 

 

From: "adriano.dal-cin" <adriano.dal-cin@libero.it>
To: "diego.dellagiustina" <diego.dellagiustina@alice.it>
Sent: Thursday, November 02, 2006 8:46 AM
Subject: News dal Nepal

Ciao Diego,
e' andato tutto bene.
Per riuscire a fare la cima abbiamo dovuto spostare di 3 giorni il ritorno in Italia. Causa maltempo (dal 18/10 nevicava tutti i pomeriggi facendo 10-15 cm) abbiamo aspettato la prima tregua del 23/10 per arrivare al campo 1 a m. 5650, poi il 24 direttamente al campo 3, a m. 6200 e il 25 siamo riusciti a salire in vetta in una giornata stupenda, tutti e 5 (ognuno con i suoi tempi). Lo stesso giorno siamo discesi direttamente al campo base, a m. 4510, smontando il campo 3 ed 1, arrivando alla meta sotto una fitta nevicata (tanto per cambiare). Tornati a Kathmandu il 30/11 abbiamo saputo che per rientrare il piano voli era cambiato: anzichè per Doha siamo dovuti andare prima a Delhi (il nostro bagaglio è rimasto lì a causa del poco tempo tra i due voli !!), con arrivo a Malpensa in mattinata dell'1/11.

saluti
Adriano

 

 

 

Il Gazzettino - Domenica, 19 Novembre 2006

 
IL PERSONAGGIO
Con la "banca ore" va alla conquista delle cime più ardue
 
Pur di andare alla conquista delle vette più ardue, Adriano Dal Cin, alpinista 42enne di Conegliano, lavora sodo tutto l'anno, anche al sabato, per mettere nella sua "banca ore" il tempo necessario a portare a termine una spedizione. Lo scorso 25 ottobre ha raggiunto la cima dell'Ama Dablam , splendida vetta di 6856 metri situata in Nepal. Conosciuta da molti amanti della montagna e temuta dagli alpinisti, il "Portagioie della Mamma" (significato di Ama Dablam ) è una slanciata piramide di roccia e ghiaccio che sovrasta il monastero buddista di Thyangboche, nel cuore del Khumbu Himal, terra di origine degli Sherpa, ben visibile lungo la marcia di avvicinamento al campo base dell'Everest. L'avventura dell'alpinista trevigiano - partito in compagnia di altri 3 italiani e di un tedesco -, è iniziata a fine settembre con l'arrivo a Kathmandu e il successivo trasferimento aereo a Lukla, da dove è partito il trekking di 4 giorni necessario per raggiungere il campo base situato a 4510 metri.

Solo a questo punto è iniziata l'ascensione vera e propria, durata cinque giorni lungo la cresta sud-ovest, seguendo un difficile itinerario di misto (arrampicata su roccia e ghiaccio) individuato nel 1961 da una spedizione di americani che furono anche i primi conquistatori del "Cervino dell'Himalaya", così come viene spesso definito l'Ama Dablam , anche se 2400 metri più alto dell'originale valdostano. "È una salita tecnica e molto esposta - spiega Dal Cin, socio del Cai di Conegliano - che richiede esperienza nell'arrampicata su diverse tipologie di terreno, dove si alternano scalata su ghiaccio ripido fino a 70°, neve fonda e risalite su roccia con difficoltà di V superiore e VI grado".

Dal Cin - che ha al suo attivo anche le cime del Cho Oyu (8201 metri) e dell'Everest (8848 metri) oltre a diversi seimila in Asia e America - pensa al futuro. Punta al Broad Peak, in Pakistan, impressionante cima di 8047 metri.

Emanuele Confortin

 

 

La prossima spedizione su Broad Peak (e K2)