Il CAI Conegliano compie 80 anni
(e non li dimostra)
di Francesco La Grassa - Aprile 2005
Dieci anni fa, nel numero 20 di "Montagna Insieme", ricordai il 70° della nostra Sezione con un breve articolo e con l'elenco delle tappe della nostra costituzione.
Il Consiglio Direttivo (di cui faccio parte per
Vostra scelta da oltre 50 anni) ha voluto che ricordassi io questa data e lo
faccio con piacere, perché il CAI Conegliano, dopo la mia famiglia e il mio
lavoro, è la cosa a cui sono più attaccato, attraverso amicizie forti e
affettuose; è un'attività che mi appassiona e mi dà grandi soddisfazioni.
Dalla fondazione nel 1925 il CAI Conegliano ha
coinvolto migliaia di persone, molte delle quali hanno lasciato una impronta
indelebile della loro attività e della loro passione creativa.
Oggi in Sezione abbiamo gruppi di soci che lavorano
con sacrificio personale e con amore in tutte le attività istituzionali:
- Alpinismo ed Escursionismo in tutte le stagioni, anche in inverno;
- Sci Alpinismo e Sci Escursionismo con attività considerevoli di buon livello;
- SCI CAI che cura la promozione dello sci di discesa e agonistico;
- una Commissione di Alpinismo Giovanile che opera, con specifici programmi di
attività sociale e, anche attraverso le scuole elementari e medie, per far
conoscere ed amare la montagna e la natura;
- un gruppo di lavoro che prepara il periodico "Montagna Insieme" con grande
abilità e con notevole sacrificio;
- un gruppo che cura l'attività culturale e la biblioteca ben fornita.
A questi gruppi oggi si è aggiunta anche una affiatata compagnia che va sulla
neve con le "ciaspe" (le vecchie racchette) e che certamente si trasformerà in
un gruppo omogeneo, numeroso ed efficiente, con un proprio calendario.
Il patrimonio della Sezione è composto da:
- una Sede sociale di proprietà: ben attrezzata con sala riunioni dotata di
proiettori, biblioteca, strumentazione informatica per la contabilità, la
segreteria e per i rapporti esterni (sito internet e posta elettronica, oltre,
ovviamente, a telefono e fax);
- il Rifugio Vazzoler, a m 1714 sulla Civetta, completo di ogni attrezzatura
necessaria, centrale elettrica, presa d'acqua (un piccolo e perfetto
acquedotto), Tabià e ricovero invernale, Chiesetta Alpina;
- il Rifugio Torrani a m 3000 circa, un piccolo gioiello, quasi sulla vetta
della Civetta, attrezzato di tutto punto per poter vivere e dare ospitalità agli
alpinisti, con teleferica di servizio;
- ambedue i rifugi sono dotati di una piazzola per l'atterraggio di elicotteri
(per il Soccorso Alpino)
- il Bivacco Carnielli sugli Spiz di Zoldo; è sempre curato e pronto ad
accogliere gli alpinisti amanti della solitudine;
- al Rif. Vazzoler il Giardino Alpino "A. Segni", molto visitato è curato da noi
con l'aiuto della Comunità Montana Agordina e del Corpo Forestale Regionale.
Su tutte queste attività veglia un Consiglio Direttivo ed alcuni soci volonterosi che lavorano con sacrificio e passione, che partecipano alla vita del CAI Veneto e Nazionale, anche questa attività necessaria per mantenere i contatti con tutto il mondo della Montagna, dell'Alpinismo e del Turismo.
A fine anno 2004 eravamo 1516 soci, un bel numero, a cui contribuisce bene anche la Sottosezione di San Polo che lavora alacremente e con grande passione.
La collaborazione con le varie Autorità e
Associazioni (Comune di Conegliano. A.N.A., Scuole, C.A.I. Sede Centrale di
Milano, Delegazione Veneta e Giuliana - Friulana, Provincia, Regione) è curata e
ottima, con grande disponibilità di alcuni Consiglieri.
Va tutto bene quindi? Si, ma con qualche piccolo ma.
Innanzitutto la scarsa partecipazione dei soci alla vita e all'attività della
Sezione: la grande maggioranza di essi non si vede mai alle nostre Assemblee,
solo una piccola minoranza partecipa alle gite, alle serate culturali. Solo il
"pranzo sociale" e la "castagnata" riescono a radunare 120/150 persone con
predominanza di anziani.
Per fortuna nel Consiglio, sia in Sezione che in
Sottosezione, sono entrati dei giovani capaci ed entusiasti che hanno portato
un'aria di freschezza e rinnovamento che fa ben sperare.
Sarebbe auspicabile che questa tendenza continuasse e anzi si rafforzasse. Come
pure sarebbe bene che tutti i Soci sentissero il bisogno di occuparsi di più
della loro Sezione e venissero in Sede almeno una volta all'anno per conoscersi,
portare la loro passione e nuove idee, nuova attività e aiuto di cui abbiamo
bisogno.
Questo è l'augurio che il Consiglio fa nell'anno dell'80° di vita che è segno
non di vecchiaia ma di sano e salutare rinnovamento.