Ambulatorio "Giuliano De Marchi"
un progetto di Fausto De Stefani - Nepal senza frontiere
Fausto De Stefani, uno dei sei italiani ad aver salito tutti i 14 ottomila, capelli lunghissimi, spesso un ampio cappello a coprirli. L’immagine di Fausto non è familiare solo agli alpinisti che lo hanno visto nelle fotografie delle scalate alle cime più alte del mondo, ma anche a migliaia di bambini e ragazzi italiani che De Stefani accompagna ad esplorare e scoprire gli ambienti naturali intorno a loro. Negli ultimi anni, infatti, De Stefani ha svolto con passione la sua attività di accompagnatore naturalistico per le scuole, realizzando anche alcuni importanti siti che favoriscono nei ragazzi l’avvicinamento alla natura.
Ma non sono soltanto i ragazzi italiani a conoscere Fausto de Stefani. Come è
accaduto a qualche altro alpinista (come Edmund Hillary, Greg Mortenson), una
volta sceso dalle grandi montagne De Stefani non ha smesso di guardarsi intorno
e, colpito dalla povertà e dalle poche opportunità che la vita offre ai giovani
nepalesi, ha convogliato in uno straordinario progetto le energie prima
impiegate nella conquista degli ottomila. Alla periferia della sovraffollata e
inquinatissima Katmandu, la capitale del Nepal, in una cittadina (ma più grande
di Belluno!) di nome Kirtipur, De Stefani ha curato la costruzione della Rarhail
Memorial School, un complesso di tre scuole, dalle elementari alle
professionali, con convitto e mensa. Sono poche parole, pochi istanti per
scriverle e ancora meno per leggerle. Ma il lavoro necessario per realizzare
quest’opera è stato enorme: innanzitutto il denaro, una somma imponente, ben
superiore al milione di euro, raccolti attraverso finanziamenti di privati,
serate, donazioni. Poi l’individuazione dell’area, gli accordi con le autorità
locali e la progettazione dell’opera. Infine la realizzazione, con materiali e
tecniche moderne, garantendo l’antisismicità, il comfort e la durata. E tutto,
dalle fasi iniziali dell’opera fino ai dettagli costruttivi, con personale e
materiali nepalesi, per evitare il tipico progetto occidentale calato dall’alto
e realizzare invece un’opera davvero integrata nella comunità locale.
Oggi la scuola di Kirtipur funziona perfettamente con personale tutto nepalese e offre istruzione e ristoro a 900 ragazzi, costituendo un realtà davvero fondamentale per l’educazione e la crescita sociale di una vasta comunità.
«Pochi
anni fa» dice De Stefani «proprio a Kirtipur ho assistito a una tragedia che mi
ha colpito profondamente: una ragazzina di 13 anni era caduta, sbucciandosi
malamente un ginocchio. In assenza di strutture sanitarie e di cure mediche
adeguate, la madre l’aveva curata con un impacco di argilla, come spesso ancora
si usa in quell’area. Purtroppo però la bambina venne colpita da una grave
infezione e in poco tempo morì. Pensai che non era possibile, in questi anni,
morire a 13 anni per un’infezione dovuta alla mancanza di un disinfettante e
decisi di partire con un altro progetto, una struttura sanitaria».
Nella
serata del 3 giugno 2010 De Stefani ha presentato a Belluno il suo progetto
di un poliambulatorio e struttura di pronto intervento da costruire su un grande
prato non lontano dagli edifici del centro scolastico già esistente. Questo
nuovo, importantissimo edificio, sarà dedicato proprio al medico e alpinista
Giuliano De Marchi.