Giuliano De Marchi

"Le Montagne della Mente"

Conegliano - 14 novembre 2008

 



"Cerco di evidenziare come le montagne e i luoghi selvaggi, dove è più possente il respiro della natura, hanno pervaso e conquistato la mia mente".

Giuliano De Marchi è nato a Conegliano, è Accademico del CAI, socio fondatore di Mountain Wilderness, vive a Belluno dove esercita l'attività di medico presso l'ospedale civico.

Affacciatosi all'alpinismo a soli sei anni con la salita alla Punta Penìa della Marmolada, ha approfondito gradualmente la conoscenza dell'ambiente montano attratto anche dagli aspetti naturalistici e salendo in età adolescenziale, spesso da solo, molte cime dolomitiche e prealpine.

Ha all'attivo circa 900 salite di elevata difficoltà sulle Alpi e su altre montagne del mondo. In Dolomiti ha aperto una settantina di vie nuove su Pelmo, Civetta, Bosconero, Spiz di Mezzodì e altre cime minori nello Zoldano.

Non disdegna l'arrampicata in solitaria, considerandola un'occasione di ricerca personale ed un momento di raffinata sintesi tra mente, corpo e mondo minerale.

In prima invernale ha salito il Pilastro Fiume al Pelmo e lo Spigolo nord-ovest dello Spiz di Mezzo. Nell'ambito di un alpinismo di ricerca è stato artefice della riscoperta e della prima ripetizione integrale del percorso aperto da Gabriel Haupt e Karl Lompel nel 1910 sulla parete nord-ovest della Civetta in cui furono superate difficoltà paragonabili alla vicina e più famosa Via Solleder - Lettenbauer.

In Himalaya ha salito tre vette di 8000 metri e per ben altre quattro volte ha superato la fatidica quota di 8000 m durante i tentativi all'Everest e al K2, sfiorando sempre di pochissimo la cima. In Karakorùm ha inoltre salito due cime vergini e in Nepal due vette oltre i 6000 metri. La sua attività spazia dalle montagne del Canada e degli Stati Uniti a quelle dell'Africa, della Bolivia e del Perù.

 

Nella primavera del 2007 insieme alla guida alpina cadorina Michele Barbiero ha compiuto quella che lui stesso definisce forse la sua impresa più impegnativa, la traversata integrale del Monte McKinley da nord a sud. Questa lunghissima traversata in un ambiente difficile dal punto di vista tecnico e ambientale. I due hanno infatti prima risalito uno dei ghiacciai più crepacciati del mondo, poi hanno affrontato, sempre trainando pesanti carichi, le ripide barriere di roccia e ghiaccio che circondano la montagna, per finire raggiungendo al cima, a quota 6194 e poi scendere lungo la via normale. La traversata da Nord Est a Sud Ovest della montagna è lunga 120 km ed è stata compiuta in 17 giorni, superando 5700 metri di dislivello in salita e 4000 in discesa. De Marchi ha festeggiato proprio durante la spedizione i 60 anni. Si tratta della prima traversata compiuta da una cordata italiana.