Proiezioni dal 56° TrentoFilmfestival 2008
CAI Conegliano - 7 novembre 2008
SOGGETTO: Giovanni Calamari
FOTOGRAFIA: Alvise Tedesco
MUSICA: Alessandro Ponti
MONTAGGIO: Cristina Flamini
Dura e imponente come le Dolomiti. Dolce e fragile come i sentieri che tagliano l’altipiano dello Sciliar. Martha è lo specchio di una montagna antica fatta di tradizioni, di fiabe, di erbe profumate ma anche di fatica e di solitudine. Vive a Castelrotto, un delizioso e ordinato borgo altoatesino, dove però Martha capisce in fretta di essere fuori posto, di non riuscire a seguire la strada tracciata per lei dagli altri. Inizia così una lunga e faticosa ricerca d’identità. Affronta se stessa, il paese, la famiglia con passo deciso, lo stesso delle interminabili camminate in montagna. Sulle sue spalle, insieme al peso dello zaino, porta quello delle sofferenze di tutte le donne che, prima di lei, hanno provato a sgretolare quella gabbia fatta di sassi, di prati e di vasi alle finestre. Martha disegna sull’erba, sotto il sole, per fermare il senso del proprio affanno. Traccia scudi colorati per proteggersi. Balla intorno al fuoco e racconta storie di fate e di nani. Si spoglia di tutto: vestiti e paure. In paese la chiamano “la malattia di Martha”. La giovane donna che voleva i pantaloni alla fine troverà la magia. “Sono una strega”. E poco importa se qualcuno non ci crede.
DISTRIBUZIONE: acro base
SOGGETTO: Damien Dufresne
La prima spettacolare discesa in Speed Riding dell’Eiger, nelle Alpi
svizzere, nel giugno del 2006. L’impresa è opera del pilota Francois Bon, membro
della squadra nazionale francese di sport aerei, che qui scia con il parapendio
sulle spalle e una videocamera fissata sul suo elmetto, fornendoci
un’incredibile prospettiva di questa veloce discesa dalla montagna.
DISTRIBUZIONE: terranda
SOGGETTO: Christian Deleau
Nepal, 12 dicembre 2005. La parete occidentale della quinta cima più alta del
pianeta. Jean-Christophe Lafaille si prepara a compiere una nuova impresa. Alle
soglie dell’inverno himalayano, comincia ad abituarsi all’alta quota. Dopo
qualche settimana tenterà di fare quello che nessun altro scalatore è riuscito a
fare fino ad allora: la scalata del Makalu, – 8.463 metri – da solo e senza
ossigeno, durante la stagione invernale. La storia intreccia impressioni e punti
di vista riguardo all’intervallo di tempo che lo scalatore ha trascorso dal suo
arrivo al campo base fino al tentativo di scalata finale e alla sua tragica
conclusione. Il film è anche la cronaca della straordinaria sfida di due
persone, lontane l’una dall’altra, ma accomunate da un unico obiettivo, Jean
Christophe Lafaille e sua moglie Katia.