PREMIO PELMO D'ORO
È stato reso ufficiale l'elenco dei
premiati con il Pelmo d'Oro - Edizione 2005, l'ambita onorificenza alpinistica della Provincia
di Belluno.
Come da copione, la giuria della manifestazione ha previsto anche stavolta diverse sezioni e riconoscimenti speciali.
Il bellunese/trevigiano
Giuliano De Marchi, «alpinista e himalaista di eccezionale tempra e
rigore morale» è il prescelto per quanto riguarda l'alpinismo in attività; il
presidente della corte costituzionale francese Pierre Mazeaud, già
compagno di scalata di Roberto Sorgato e ministro dello sport in terra
transalpina, è stato invece insignito del Pelmo d'Oro per la carriera; altro
straniero ospite in terra dolomitica è Wolfgang Thomaseth, cui è stato
attribuito il premio per la cultura alpina in virtù della sua esperienza di
cineasta di montagna.
Viene quindi la volta della parte "speciale" della manifestazione. «Scrittore e
montanaro, alpinista e cacciatore, alpino e combattente. Ha fatto conoscere al
mondo gli orrori della guerra e la ritirata di Russia». Chi potrebbe essere se
non Mario Rigoni Stern, premio speciale della giuria 2005?
Ma non è finita qui,
poiché sono previste anche due menzioni speciali per i zoldani Pietro
Sommavilla e Alessandro Masucci: il primo è conosciuto soprattutto per la
sua opera di divulgazione e come autore di guide alpinistiche, spesso in
collaborazione col professor Giovanni Angelini; Masucci infine, accademico del
CAI, ha svolto un'intensa attività in Dolomiti con centinaia di ripetizioni e e
128 vie nuove. Ha arrampicato con lo stesso Giuliano De Marchi ed è tra i soci
fondatori di Mountain Wilderness. La cerimonia di premiazione del Pelmo d'Oro
è programmata per sabato 6 agosto alle ore 10 nella sala congressi di Fusine,
Zoldo Alto, nella Valle del Maè.
FRA PELMO E CIVETTA
LA MONTAGNA ATTRAVERSO LO SGUARDO DI GIOVANNI ANGELINI
La mostra sarà
inaugurata sabato 6 agosto 2005 in occasione della consegna del Pelmo d’Oro alle
ore 12.00 presso la Sala Congressi del Comune di Zoldo Alto (Fusine).
Si è voluto ricordare la figura di Giovanni Angelini, medico, accademico del C.A.I., scrittore e appassionato conoscitore della Montagna, con una mostra che viene allestita nella sua amata Val di Zoldo. L’intento è di far comprendere come Giovanni Angelini abbia saputo guardare alla montagna come un ambiente unitario, che ha visto per secoli gli uomini lottare per vivere con dignità, che ha visto i pionieri dell’alpinismo esplorare le cime, viaggiatori percorrere strade e sentieri alla scoperta di nuovi paesaggi. Una montagna che è intrisa di tracce lasciate dalla storia e dall’uomo, che ha contribuito a connotare di senso ogni luogo, anche il più appartato. Con occhio attento e sensibile Giovanni Angelini ha saputo raccogliere, documentare e far parlare tutto ciò; il suo lavoro è stato consegnato a noi che, ammirati da tanto amore e rispetto per tutto quello che è la Montagna, possiamo proseguire sul sentiero da lui percorso.
Orario
di Apertura:
dal 6 al 31 agosto
Feriali: pomeriggio
16.00-18.00, 20.00-22.00
Lunedì chiuso (aperto
lunedì 15 agosto)
dal 1 settembre al
9 ottobre
Sabato e domenica:
mattina 10.30-12.30, pomeriggio 16.30-19.30
Sede mostra: Sala
Congressi del Comune di Zoldo Alto, piazza Giovanni Angelini, Fusine di Zoldo
Alto (BL)
Per informazioni:
segreteria
Il percorso espositivo è
suddiviso in una parte introduttiva:
-
La collezione di
Giovanni Angelini e la
-
La figura di Giovanni
Angelini
-
Colophon e introduzione
alla mostra
ed in sei sezioni:
Le sezioni hanno al
centro uno spazio destinato a simboleggiare la figura di Giovanni Angelini,
perno dell’intero percorso espositivo.
La mostra viene corredata dalla proiezione di immagini, proiettate sul muro in due spazi distinti: uno destinato a foto b/n realizzate da G. Angelini o su di lui; il secondo destinato a foto a colori realizzate da Andrea Angelini e riguardanti la valle di Zoldo.