Tutto intorno cime innevate,...

di Massimo Motta - CAI Conegliano 2006

...l’aria è frizzante, qualche nuvola disegna il cielo.

Mi guardo intorno e non vedo nessun pendio da risalire. Sono confuso.

Sono arrivato alla vetta?

Guardo verso il basso, il pendio è uniforme, la neve sembra soffice, delle persone stanno salendo verso di me, verso la cima?

Li guardo meglio: chi sono ?

Quello più in basso mi assomiglia, veste pantaloni al ginocchio, calzettoni alti e un maglione di lana. Gli sci !! Gli sci sono da fondo, non vedo bene ma sono sci da fondo robusti, attacco 75mm, scarpe da fondo alte alla caviglia. Sale a fatica, un po’ a scaletta, un po’ a spina di pesce, non ha le pelli di foca!! I pochi dietrofront sono faccia a valle. E così, con una tecnica antica, si trascina verso la cima. Perché non è rimasto a divertirsi nel fondovalle?

Un po’ più avanti un altro avanza verso di me. Sono confuso: anche lui mi assomiglia.

Sale a diagonali ampli, dietrofront sempre faccia a valle, ma questo ha le pelli di foca !!

Salopette impermeabile e maglione in pile, sci robusti e laminati, scarponi in cuoio alla caviglia.

Ogni tanto scivola indietro, con quegli sci stretti le pelli non fanno molta presa. Lo vedo che gioca con gli attacchi cercando l’incastro con la neve, affonda il passo cercando la massima aderenza, il cambio di peso è repentino ma scivola, ogni tanto scivola.

Perché ha affrontato un pendio così ripido ? Guarda là che bel panettone innevato, perché non è andato lì?

Avanti a tutti un altro sciatore sta salendo: anche lui mi assomiglia !!

Questo però è vestito con salopette da sci alpinista, wind-stopper, sci da telemark e leggermente sciancrati, gli scarponi sono in plastica. Sale deciso con dietro-front faccia a monte, ma non ha un movimento fluido, gli sci ancora stretti e lunghi non gli consentono un’agevole dietro-front, deve spezzare il movimento, eseguirlo in due-tre riprese. Come gli altri, ha dei bastoncini lunghi che lo intralciano nei dietro-front, nei diagonali sembra appeso lato a monte.

Arriva alla forcella, si ferma, si prepara a scendere.

Le prime curve a telemark per sgranchirsi. Poi giù a curve larghe, ogni tanto lo sci gli affonda e lui cade. Lo vedo su delle lastre e lo sci gli balla sotto gli scarponi, è difficile condurre!

Supera una gobba e scompare.

Ciao, amico sciatore.

Anche il secondo ha deciso di scendere. Compie il rito di levare le pelli di foca. In posizioni improbabili si leva prima uno sci, leva la pelle e intanto affonda con il piede. Molto saggiamente si rimette lo sci senza pelle prima di levare la seconda, ma lo sci a questo punto si muove prima avanti e poi indietro. Con manovre un po’ da equilibrista leva anche la seconda pelle, mette entrambi nello zaino e inizia la discesa. Prima un tentativo di telemark, poi a stem e alla fine a dietro-front e diagonale. Ma perché non quel panettone laggiù ……???

Il fondista non fa nessuna fatica, si gira e inizia la discesa. Tenta degli spazzaneve, ma poi impugna i bastoncini a raspa e via, giù, giù e giù.

Buon divertimento anche a voi.

Non vedo più nessuno, il pendio è libero, l’aria fresca si sta riscaldando: è il momento di scendere. Guardo la mia attrezzatura e sono confuso. Ai piedi pesanti scarponi in plastica che superano di molto la caviglia, gli sci corti, larghi e molto sciancrati (non lo saranno troppo?), l’attacco a cavetto è fissato sopra una placca che riproduce il movimento degli attacchi da sci-alpinismo (in salita il passo infilato è un piacere!), nessun blocco del tallone per la discesa. Le pelli le ho levate dalla punta, senza togliere gli sci.

Mi assale un dubbio: ma siamo tutti sci escursionisti ?

Sono confuso.

Tutti sulla stessa montagna, verso la stessa cima?

Chiudo la zip della giacca a vento e gli agganci dello zaino.

Porto lo scarpone in posizione di discesa, una spinta con i bastoncini e giù.

Intanto che curvo mi viene una domanda: ci sarà un’altra cima ? Sarò capace di salirla e scenderla divertendomi come adesso o ci sarà qualcuno sopra di me che mi guarderà, confuso?

Lo sci escursionismo è una pratica antica, la prima forma di sci: muoversi sulla neve da un posto all’altro.

Poi le curve, prima a telemark e poi via via fino ad oggi con tallone bloccato e tecniche di così detto sci alpino.

Lo sci di fondo, però, è rimasto. Dalle piste battute si è tornati ad avventurarsi nei boschi e nelle valli, lungo carrarecce e sentieri ammantati di neve in cerca di avventura e libertà: lo sci di fondo escursionistico. Un po’ tornare agli inizi.

Via via che il fondista progrediva fuori dalle piste, si tornava a scoprire percorsi di apprendimento già sperimentati. Più in su nelle valli, poi verso le forcelle, infine le cime.

A questo punto abbiamo perso il fondo per diventare sci escursionisti.

Siamo tornati a ri-scoprire tecniche e materiali in un percorso che ha seguito ed assecondato le richieste della pratica.

Tutti i materiali che ho decritto sono stati effettivamente utilizzati dagli sci escursionisti nel corso degli ultimi 25 anni. Io li ho tutti (in cantina ne ho un bel campionario) e, soprattutto, li uso tutti (vantaggio di chi sono 25 anni che compra attrezzatura e non butta nulla !!!).

Ogni terreno ha il suo materiale e ogni materiale ha i suoi pregi.

Certo si potrà dire che con i nuovi materiali non facciamo Sci Escursionismo: che non rispettiamo le regole del gioco.

Io sostengo, invece, che ogni terreno ha le “SUE” regole di gioco e che noi dobbiamo rispettarle.

Rispetto e ammiro gli amici sci alpinisti, ho in comune con loro un bel po’ di itinerari, però …. non andrei con loro, non mi interessano le tecniche di roccia e ghiaccio e poi hanno una filosofia che, non so spiegarmi, non mi si attaglia. Troppo aggressivi: la cima e via, discese a rotta di collo, orari, alle volte, impossibili. Ripeto: li ammiro, ma non fa per me.

Guardo gli amici ciaspisti, che con i loro orribili scarponi calpestano tutte le nostre tracce con buchi profondi (ma le ciaspe che ve le siete comprati a fare !!). Salgono per sentieretti a noi impossibili, poi, però, li vedo scendere, ma è solo un’attimo: li ho già superati !!

Io sono Sci Escursionista, un po’ gozzovigliatore, pronto a barattare una cima per una bella giornata passata in compagnia (anche se alle volte vengo colpito dalla sindrome di Pinocchio), percorrere un fondovalle è appagante quanto una cima, aggirarsi in un bosco è piacevole quanto affrontare un canalino. Le tracce degli animali del bosco, una foto, lo scambio di thè, quattro chiacchiere in salita, il lento avvicinarsi della meta.

Poi la discesa. E tutto è TELEMARK !! Nessuna curva è uguale all’altra, nessuna curva può essere uguale all’altra. Il ritmico ballo sulla neve è accompagnato dalle movenze dello sciatore che adatta se stesso alla tecnica e la tecnica al pendio. Ripetersi per non ripetersi, l’incertezza dopo la prossima, il lento srotolarsi di un movimento imperfetto fino alla fine o ……………. alla caduta.

Sensazioni, impressioni, anche questo è Sci Escursionismo. Non solo questo.

Conosco tanti Sci Escursionisti, tutti la pensano diversamente ma: tutti si divertono egualmente.

Rispettiamo la sicurezza ma non diamo freno alla nostra fantasia.

Chi ha provato lo Sci Escursionismo sa cosa intendo dire.

Gli altri, beh …………….. lo provino !!!!