Pillole di tecnica sciistica

 

Tratto da SCI - Manuali dell’Istruzione Nazionale Alpina Universitaria - SUCAI
Testo del Senior Conte Dott.Ugo Ottolenghi di Vallepiana
III edizione 5 dicembre 1926

 

Ricerca a cura di Massimo Motta - CAI Conegliano 2009

 

1.E’ più difficile liberarsi di un difetto che imparare subito bene;
2.Lo stile serve per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo;
3.Un movimento fatto con <<stile>> è anche bello, appaga l’occhio;
4.Per fare dello sci ci vogliono non solo le gambe ma anche la testa;
5.Prima di attaccare una salita od iniziare una discesa studiate il terreno, il ripensarci dopo serve a poco;
6.Non guardare gli sci, il terreno è più importante, il panorama è più interessante, il cielo più bello (quando è sereno, oppure vi siano degli effetti di nubi);
7.Chi è maleducato in montagna è anche un villano in città;
8.Preferisci un buon compagno mediocre alpinista ad un ottimo alpinista cattivo compagno, l’uno può migliorare quasi indefinitivamente, l’altro ha spesso delle ricadute;
9.C’è neve per tutti i gusti, è difficile trovare quella di proprio;
10.Lo sciatore completo deve cavarsela con qualunque specie di neve, alle volte però rimpiange di non essere rimasto a casa;
11.Ogni specie di neve richiede una tecnica differente: è ciò che rende questo sport difficile, ma è pure la sua bellezza ed il suo fascino: la varietà incessante;
12.La neve, anche sulla stessa montagna, cambia di ora in ora e secondo la sua esposizione; bisogna sapere andare a trovare quella migliore o la meno peggio: è questione di naso;
13.Per conservare il legno degli sci ungili ogni tanto con olio di lino cotto misto a petrolio (2 a 1);
14.Sci troppo corti hanno poca direzione, <<ballano>> sulla neve;
15.Sci troppo lunghi sono scomodi nei passaggi obbligati;
16.Sci troppo stretti affondano troppo, servono solo in gara su pista preparata o su neve gelata;
17.Sci molto larghi stancano molto a camminare di costa, servono per salto;
18.Esistono perciò sci speciali per corsa e sci speciali per salto;
19.Vi sono molti tipi di <<attacchi>> da sci, bisogna fare dunque la propria scelta tenendo presente se si vuole dell’alpinismo o dello sport puro;
20.Il miglior attacco non serve a nulla se le mascelle sono deboli e cedono;
21.Per l’alpinismo preferite un’attacco che possa togliersi e mettersi rapidamente senza doversi levare i guantoni. Personalmente uso il modello Huitfeld con leva;
22.L’attacco a cinghia lunga è perfetto per scopi sportivi, in alpinismo fa gelare le mani;
23.Il tallone di achille dell’attacco è dove esso passa attraverso lo sci, ne impedirete il rapido logorio coll’avvolgere quel punto della cinghia con del filo di rame passato pure esso attraverso lo sci;
24.Mascelle lente impediscono di dirigere lo sci, fissatele con dei cunei incastrati davanti o dietro, non sotto se non volete spaccare il legno;
25.Portate sempre come riserva una cinghia lunga;
26.I bastoni per corse devono essere molto più lunghi che non quelli per gite alpinistiche;
27.I bastoni vanno usati come remi, per spingersi, non per sostenersi, in rari casi possono essere in discesa un’aiuto di cui non bisogna abusare;
28.I piattelli molto grandi vanno bene con neve polverosa profonda, quale da noi è poco meno che un mito;
29.Conosci bene la schiolina che adoperi e sappila usare;
30.Non dare schiolina alle code degli sci, un po’ di attrito ti aiuterà nelle piccole salite che spesso interrompono una discesa e ti faciliterà nei frenaggi, arresti, etc.;
31.Le pelli, dette di foca, sono quasi indispensabili nelle grandi ascensioni;
32.Le scarpe da sci devono essere ottime;
33.Non importa che siano speciali da sci;
34.Per sci alpinismo sono quasi da preferirsi delle buone scarpe chiodate, fanno risparmiare il peso e la noia dei ramponi. Le apprezzerai in modo speciale sulle mulattiere;
35.La suola deve essere robustissima, è la parte della scarpa che sostiene lo sforzo dell’attacco;
36.Bagna le scarpe prima di ungerle, si dilatano così i pori della pelle e viene facilitato l’assorbimento del grasso;
37.Il vestito sia possibilmente di stoffa compatta e rasa perché non si attacchi la neve né vi passi il vento;
38.Il maglione, al sole, fa sudare e lascia passare invece il vento quando si avrebbe più bisogno di essere ben coperti. L’uso ne è tollerato se è stato regalato o, meglio, fatto da mani gentili;
39.Nell’alpinismo invernale la giacchetta da vento è indispensabile, deve essere molto comoda, si può fare in casa con poca spesa, nei negozi ha spesso un prezzo di affezione;
40.I troppi colori, fiocchetti, distintivi, etc., stanno quasi sempre in ragione inversa dell’abilità sciistica di chi li porta;
41.Lo stesso può anche dirsi di chi fa troppo fotografare, specie se in pose eroiche;
42.Il fingere di fare dello sci non giustifica la sgauiataggine di certe pseudo-sciatrici;
43.Se sapessero come stanno, in genere, male in pantaloni ci risparmierebbero il non gradito spettacolo;
44.Ed userebbero i pantaloni solo per fare dell’alpinismo serio e non inutilmente;
45.E’ molto utile portare sotto le muffole dei mezzi guanti di lana con polsi lunghi, in tal modo, levandosi i guantoni per fotografare od altro, le mani non hanno il tempo di raffreddarsi;
46.Porta sempre guanti di ricambio;
47.Il sacco deve essere grande, lo si porta più facilmente che non uno piccolo troppo pieno;
48.Prima della discesa fissalo legandotelo con la cinghia lunga intorno alla vita affinché non ti sbilanci nelle voltate;
49.Se è molto pesante consolati con l’idea che ti serve di allenamento per la prossima gita;
50.Il modo migliore di portare il sacco è di farlo portare da un altro;
51.Per sciatori, il sacco con tasche anteriori attaccate agli spallacci è assai pratico e molto equilibrato: dette tasche servono per mettervi oggetti, viveri, ecc. da usarsi durante la marcia o negli <<alt>> brevi, e ciò senza bisogno di aprire il sacco stesso;
52.Non dimenticare: cinghia lunga, sciolina, pacchetto di medicazioni, occhiali, coltello, carta topografica, lanterna, candele, fiammiferi;
53.In gita è inutile intestarsi ad andare con gli sci quando si fa più presto senza;
54.Dovendo portare gli sci, legali assieme: farai meno fatica e ne caso ti sfuggissero, più difficilmente prenderanno la fuga verso il basso;
55.Prima di partire controlla lo stato dei tuoi sci e degli attacchi;
56.Prima di partire per una gita adatta gli attacchi alle scarpe;
57.Non esiste sciatore il quale non caschi mai;
58.Una caduta con ginocchia unite può ben raramente avere conseguenze spiacevoli;
59.Dopo una caduta: riporta gli sci paralleli fra loro, traversali al pendio, più bassi di te, il corpo raccolto su essi, i bastoni ravvicinati ed appuntellati a monte, in tale modo ti sarà facile alzarti;
60.Dopo una caduta spesso il modo più rapido per mettersi nella posizione giusta per rialzarsi è di rivoltarsi sulla schiena;
61.Non aiutare un caduto a rialzarsi: che impari da se;
62.Se è proprio necessario, aiutalo, facendo però attenzione, se ha le gambe incrociate, di non fargli male;
63.Alle volte però è addirittura necessario, per rialzarsi, di levarsi gli sci;
64.Non raccontare a tutti il perché della tua caduta né cerca di giustificarla: oltre che la fama di chiappino ti acquisterai anche quella di scocciatore;
65.Tutti credono di saper camminare in piano, è invece la cosa più difficile e che richiede maggior allenamento e stile;
66.Ogni passo deve essere una lunga scivolata a ginocchia flesse con il peso del corpo sullo sci anteriore;
67.Il movimento di traslazione in avanti deve essere continuo, senza la minima pausa, come il passo dell’elica;
68.E’ specialmente in piano dove i bastoni assumono la funzione di remi;
69.Una buona traccia di salita deve adattarsi al terreno salendo con pendenza uniforme come una ben ideata strada: in quanto possibile preferisci le serpentine ai zig-zag;
70.E perciò, prima di attaccare la salita, studiati il tracciato;
71.Se un dietro-front è assolutamente necessario, fallo girandoti a monte, in tal modo guadagnerai un passo in altezza;
72.Se ti senti scivolare indietro, non provare a trattenerti con i bastoni ma poni invece rapidamente lo sci a valle dietro all’altro, di traverso ad esso ed al pendio;
73.Nella discesa quanto è maggiore la velocità, tanto maggiore l’eventuale pericolo, e perciò nei primi tempi prudenza;
74.Impara a regolare la velocità della discesa, interrompendola, per fare ciò i manuali insegnano vari modi, esiste però anche quello di buttarsi a terra;
75.Nello sci alpinistico può qualche volta essere necessario, o almeno utile per chi non sia sciatore di classe, di frenare con i bastoni, non bisogna però abusarne;
76.Anche questo può essere fatto bene e male, non mettersi mai a cavallo di essi, devono servire solo per frenare e non per formare con essi un treppiede rigido;
77.La posizione di scivolata giusta (le altre sono errate) quale descritta in questo manuale è quella che permette di essere pronti e preparati per qualunque arresto o frenaggio da qualsiasi parte, questa ne è l’importanza;
78.Con neve cattiva, sacco molto pesante, può, alle volte, essere necessario fare la discesa a gambe un po’ larghe, non ci si illuda però di fare dello stile puro;
79.L’essenza di ogni arresto consiste nel mettere di traverso e di costa uno od entrambi gli sci;
80.La <<voltata di appoggio>>, il <<telemark>>, ed il<<cristiania>> sono i capisaldi della discesa in sci, essi danno luogo fra loro a svariatissime combinazioni e fusioni a seconda la necessità del terreno e della neve;
81.La <<voltata di appoggio>> ed il<<cristiania>> si possono usare con qualunque neve, eccettuata la <<crosta che si rompe>>;
82.Il <<Telemark>> si deve usare solo con neve molle o polverosa;
83.La <<voltata di salto>> ha tipica applicazione con la <<crosta che si rompe>>;
84.Fra un’arresto di costa verso monte, e l’uguale voltata (girando perciò a valle) vi è solo differenza di abilità, di equilibrio e di decisa attuazione. Tecnicamente sono eguali;
85.La discesa <<pattinando>> serve meravigliosamente per acquistare sicurezza ed equilibrio;
86.Per saltare, sia pure mediocremente, ci vuole un’esercizio enorme;
87.Non confondere il <<salto>> con il <<passaggio>>. Quest’ultimo è una truffa non sempre involontaria;
88.Se il saltatore non <<scatta>> dal trampolino, elevandosi cioè in aria, il suo non è un salto, ma bensì un <<passaggio>>. Non meritevole, da una giuria competente, di alcuna classifica. E infatti lo <<scatto>> il momento più difficile, più importante e più caratteristico del salto;
89.Per essere giudice in una gara di salto, bisognerebbe intendersene … almeno un po’, la carica di sindaco del paese non è titolo sufficiente;
90.Per saltare bene occorre stile;
91.Un salto in stile perfetto, seguito da una caduta vale più di uno orribile in piedi;
92.Sul campo, prova sempre di fare qualcosa di più di quanto tu non sappia, in gita, invece, abbi prudenza di fare un po’ di meno;
93.L’applicazione rapida, improvvisa, dello stile al terreno ed alla qualità della neve, è quasi un’istinto;
94.La ginnastica sugli sci serve:
a)per imparare a mettersi e togliersi gli sci;
b)per imparare ad alzarsi;
c)per imparare a fare il dietro-front;
d)per far prendere confidenza con gli sci;
e)per rinforzare e sviluppare certi muscoli;
f)come allenamento generale e speciale; non si impara pero ad andare in sci;
95.Non avere fretta di dire che sai andare sugli sci, aspetta di avere almeno un’idea di cosa voglia dire veramente <<andare in sci>>;
96.Per l’equipaggiamento chi più spende (se lo può fare) meno spende;
97.Non comperare roba inutile, quella poca che hai sia però ottima, da essa può alle volte dipendere il risultato della gita ed anche la tua sicurezza;
98.Un manuale di sci va letto con attenzione e capito, non basta però a formare lo sciatore: pigliate i vostri legni e fuori per i monti.