Mario Vazzoler 1903-1927
di Francesco La Grassa - CAI Conegliano 2004
L’anno scorso ricorreva il centenario della nascita di Mario Vazzoler e a me, come suo nipote, corre l’obbligo e il piacere di ricordare la sua breve intensissima vita.
Di lui conoscevo solo il ricordo
di quanto mia mamma, Maria Vazzoler, sua sorella, mi raccontava delle loro
ascensioni, al Civetta e alla Marmolada, con le famiglie Pezzotti, Dal Vera, i
Benedetti, i Giordano: altri benemeriti della nostra Sezione.
Mario era un giovane pieno di vita e di interessi ,ma soprattutto un grande
catalizzatore di amicizie e di iniziative alpinistiche. A Roma, dove fu profugo
con la famiglia dopo Caporetto, appena poteva andava ai Castelli Romani in
bicicletta, con i compagni di scuola che aveva radunato e galvanizzato.
Ritornato a Conegliano, subito
riprese il contatto con i suoi amici alpinisti e, pur nelle difficoltà del
dopoguerra che lasciavano il nostro Veneto povero e prostrato, incominciò ad
organizzare un nucleo di entusiasti.
Dopo le scuole commerciali era stato arruolato nel Corpo degli alpini, dove si
mise in luce per la sua passione di rocciatore e sciatore, tanto da essere
mandato alla Scuola Militare di Alpinismo di Aosta, da dove uscì con il grado di
sottotenente.
Mia mamma mi raccontava che da
piccolo Mario era un vero terremoto, ma di animo buonissimo e generoso. La sua
specialià era di “sparire” anche per lunghe ore, animato dal suo spirito
avventuroso e dalla volontà che era in lui di vivere e conoscere che. Una volta
che era giunto il Circo Equestre a Conegliano, fu visto passare in centro con il
corteo del Circo, montato sopra un elefante.
Per questo, dalla famiglia e dagli amici, fu soprannominato “Sparissi”,
soprannome che poi usò per firmare gli articoli che scriveva per le riviste del
CAI.
Nel 1923 si iscrisse alla Sezione
CAI di Treviso appena costituita, ma subito dopo si attivò con il Dott.
Giordano, Cosmo, Dal Vera, Baldan, Carpenè e molti altri per la costituzione di
una sezione anche a Conegliano. Il che avvenne nel 1925 ed egli ne fu il primo
segretario.
Contemporaneamente partecipò anche alla fondazione del Gruppo Alpini ANA di
Conegliano che è quindi gemello affezionato della nostra Sezione.
La sua vita alpinistica fu purtroppo breve, ma intensissima: mete preferite il
Civetta, le Pale di S. Martino, le Piccole Dolomiti Vicentine (Baffelan, Carega)
e il Cavallo. D’inverno con gli amici andava a sciare a Forcella Aurine,
Cansiglio, S. Boldo e Dolomiti Ampezzane.
Allora non vi erano mezzi di risalita e lo sci si faceva con pelli di foca e
tanta fatica (per fortuna in questi anni lo sci alpinismo ha riscoperto la
bellezza di andare d’inverno in montagna in purezza di stile e di ideali).
Con l’amico fraterno Alvazzi Del Frate, pretore in Conegliano, ideò e realizzò
il 13 settembre 1925 la prima salita alla parete nord del Cimon di Palantina.
Ma purtroppo la sua vita così ardente, attiva e appassionata non poteva durare a lungo: si dice che Dio chiama presto i migliori per averli accanto a Lui. Così nel freddo febbraio del 1927 rientrando in automobile con gli amici Benetti e Antoniazzi, dopo aver rappresentato il CAI di Conegliano alla Veglia dello Scarpone a Pordenone, il ghiaccio sulla strada, una sbandata e Mario ritornò alle alte Cime che non avrebbe mai voluto lasciare.
Di lui ci rimane questa poesia
“Quando loro per Lui mi troveran maturo”, quasi presaga di una vita intensa e
breve. Il suo nome resta per sempre legato al Rifugio “Mario Vazzoler” sul
Civetta, donato dalla famiglia Vazzoler e dagli amici del CAI di Conegliano alla
Sezione; è situato in un luogo meraviglioso, sapientemente scelto dalla Sezione
e che la Sezione in tanti anni di lavoro e sacrificio ha saputo magnificamente
conservare. Portava il suo nome anche la Colonia M. Vazzoler a Pieve di Cadore,
donata dalla famiglia al patronato scolastico di Conegliano, che fu riposo
estivo per moltitudini di giovani coneglianesi (oggi non più esistente per la
soppressione dei patronati scolastici).
Ma soprattutto, assieme a Mario Vazzoler, ci resta il ricordo di tanti
benemeriti coneglianesi che hanno ideato, creato e diretto in 78 anni di
passione, sacrificio e spirito di servizio, la nostra amatissima Sezione.