Come si va in Ferrata

di Andrea Martegani - Scuola di Alpinismo e di Arrampicata Libera “Le Maisandre” - 2007

PREMESSA

Crediamo che le considerazioni che seguono possano essere utili ai soci nell'ottica della frequentazione delle vie ferrate con la massima sicurezza, tanto più nel caso in cui la percorrenza avvenga nel corso di una gita sociale, quando i partecipanti hanno l'obbligo di attenersi alle disposizioni del capogita, che deve essere correttamente informato e deve informare circa le attrezzature da adottare.
Poche regole chiare possono essere così riassunte:
- La ferrata va percorsa con casco, set da ferrata ed imbragatura, completa o abbinata a parte alta nel caso di percorrenza con
zaino.
- Va utilizzato il set da ferrata a "Y" che permette l'uso contemporaneo di due moschettoni
- Tutto il materiale deve essere in possesso di marchiatura CE (Conforme alle Esigenze)
- I moschettoni devono possedere anche il marchio K (Klettersteig)
- Tutto il materiale deve essere in buono stato; in ogni caso materiale che ha oltre 5 anni dovrebbe essere sostituito.

Diego Della Giustina

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Durante le riunioni del Consiglio Direttivo svolte nella primavera 2006, è emersa la necessità, da parte di alcuni componenti delle Commissioni Escursionismo e Alpinismo Giovanile, di approfondire le tematiche legate al corretto metodo di procedere su vie ferrate, in particolare per quanto riguarda la scelta dell’attrezzatura.
Spero che questo articolo possa risultare interessante e utile a parecchi soci; non essendo però un tecnico la mia può essere soltanto un’esposizione sintetica di quelle che sono le regole fondamentali da conoscere, a seguito della ricerca effettuata su varie pubblicazioni edite dal CAI.
Per imparare a muoversi in sicurezza, consiglio in ogni caso, a chi inizia a percorrere le vie ferrate, di frequentare un corso di introduzione all’alpinismo.

LA CADUTA
Un corpo in caduta libera acquista velocità, accumulando energia cinetica. A parità del peso del corpo, l’energia cinetica acquistata dipende soltanto dall’altezza della caduta. Nel caso di progressione alpinistica l’energia viene dissipata dall’allungamento della corda e dall’uso di opportuni freni. Nel caso di progressione in ferrata la situazione è più critica e l’uso corretto del dissipatore diventa indispensabile.
Esaminiamo quindi due situazioni, la prima relativa al caso peggiore che può verificarsi in arrampicata, la seconda ad una caduta in ferrata. Supponendo che in entrambi i casi la caduta sia di 6 metri la velocità finale sarà la stessa ma la caduta in ferrata può risultare più pericolosa. Vediamo perché.

Figura 1 (a sinistra) – Arrampicata
Nel caso esposto, ad una caduta di 6 metri corrisponde la disponi-bilità di 3 metri di corda per assorbire l’energia accumulata. Il fattore di caduta, cioè il rapporto h/L è 2, il peggiore che si possa verificare in arrampicata. A corda bloccata l’energia viene assorbita soltanto dalla corda stessa che si allunga. E’ sicuramente un caso pericoloso ma le corde di alpinismo sono studiate affinché, anche in queste situazioni, si sviluppino forze di arresto sopportabili dal corpo umano.
 


Figura 2 (a destra)– Ferrata
In questo caso il fattore di caduta è pari a 6.
Questo significa che la corda non è abbastanza lunga per assorbire l’energia e trattenere quindi la caduta. Comunque, da prove effettuate, la forza d’arresto non sarebbe più sopportabile dal corpo umano. Risulta pertanto indispensabile utilizzare un dissipatore, che è sostanzialmente un freno che ha lo scopo di dissipare parte dell’energia accumulata trasformandola in calore. In questo modo la forza d’arresto viene riportata entro limiti accettabili e sopportabili dal corpo.

I SET DA FERRATA
Da qualche anno, oltre alle omologazioni per i singoli componenti (corda, moschettoni e dissipatori) esistono in commercio set da ferrata completi, di diverse tipologie, omologati secondo la “Norma Europea EN 958”. Questi set sono i soli che possono essere adottati durante le attività sociali, in quanto sono gli unici la cui efficacia è testata sul set completo e non sui singoli componenti.
Nella figura a sinistra (figura 3) è rappresentato un modello del tipo a “Y”, che permette l’aggancio contemporaneo dei due moschettoni alla corda fissa. Tale set è l’unico che oltre a superare le prove previste dalla norma EN 958, ha anche l’omologazione UIAA 128.
Qui a destra è riportata la foto (figura 4) del dissipatore utilizzato nei set da ferrata a “V”.
In questi modelli è previsto l’uso di un solo moschettone alla volta. Qualora per errore l’escursionista dovesse procedere con due moschettoni contemporaneamente il set risulterebbe totalmente inefficace in quanto il dissipatore non entrerebbe in funzione.
Dalla ricerca effettuata, a gennaio 2005 tali set sono comunque marchiati EN 958, ma non hanno superato l’omologazione UIAA, pertanto personalmente mi sento di sconsigliarne l’utilizzo.
Indipendentemente dal tipo di set dovranno comunque essere rispettate tutte le norme previste nel manuale tecnico che deve essere fornito dal produttore, riguardante l’utilizzo, la manutenzione e la conservazione del set acquistato.

IMBRAGATURA
Le imbragature utilizzate devono rispettare la “Norma Europea EN 12277”.
La maggioranza degli alpinisti utilizza l’imbragatura bassa (figura 5 - a sinistra) che consente più libertà di movimento, risulta molto più comoda nei casi in cui l’alpinista rimanga “appeso” alla corda e, secondo studi recenti, permette al corpo di assorbire in maniera migliore l’urto derivante da un’eventuale caduta.
L’unica controindicazione è la possibilità di ribaltamento nel caso si proceda con zaini pesanti. A tale inconveniente, che può essere molto frequente nel caso di vie ferrate, si può porre rimedio utilizzando contempora-neamente anche un’apposita cintura pettorale (figura 6 - a destra). In questo caso si parla di imbrago combinato.
 

Per quanto riguarda l’imbragatura completa (figura 7) viene consigliata la scelta di imbragature con un punto di ancoraggio basso, posto poco sopra l’ombelico.
In ogni caso conviene provare l’imbrago per verificare quello che veste più comodo.

Comunque bisogna sempre fare riferimento al manuale tecnico del set da ferrata per il collegamento del set all’imbragatura.
 


CASCO
Per quanto riguarda il casco è sufficiente dire che deve essere sempre utilizzato e deve essere omologato secondo la norma “EN 12492”.

LA MARCHIATURA CE
Esistono norme UIAA e norme EN.
Il marchio UIAA (Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche) entra in vigore nel 1964 e nel 1965 vengono emesse le prime norme riguardanti le corde.
Le norme EN (Norme Europee) vengono emesse dal CEN (Comitato Europeo per la Normazione). Quelle che interessano le attrezzature alpinistiche fanno parte delle norme emesse in seguito all’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della legge riguardante i dispositivi di protezione individuali (DPI o PPE in inglese).
Il marchio CE riportato sugli attrezzi alpinistici significa che l’attrezzo risponde alle esigenze indicate nella norma EN (CE=Conforme alle esigenze).
Non è pertanto detto che le norme UIAA non possano essere anche più restrittive delle rispettive norme EN.

CONCLUSIONI
L’argomento trattato è in realtà molto più ampio di quanto riportato in queste pagine, dove volutamente non sono stati trattati gli aspetti legali riguardanti l’utilizzo di materiali non a norma in attività sociali.

BIBLIOGRAFIA
· “LA SICUREZZA SULLE VIA FERRATE: MATERIALI E TECNICHE” - CAI Commissione Centrale Materiale e Tecniche, Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci alpinismo, novembre 2005
· “I MARCHI CE ED UIAA PER GLI ATTREZZI ALPINISTICI” - Le Alpi Venete – primavera/estate 2007
· “Set e dissipatori per ferrate” - Lo Scarpone n° 4 – Aprile 2005
· “La marchiatura CE-EN in caso d’incidente” - Lo Scarpone n° 4 – Aprile 2005
· “Set da ferrata, alcune precisazioni” - Lo Scarpone n° 8 – Agosto 2005