Trekking di Alpinismo Giovanile 2002

Traversata Carnica: dal monte Coglians al passo di Pramollo

Il diario del trekking è stato scritto dai ragazzi partecipanti: Andrea, Arianna, Luigi, Mattia, Zeira.

Domenica 30 giugno

Alle tre del pomeriggio siamo partiti dal Rifugio Tolazzi per raggiungere il Rifugio Marinelli, alle pendici del Monte Coglians, prima tappa della nostra Traversata Carnica. Dopo mezz’ora di cammino su di una facile Carnica 6.jpg (47089 byte)mulattiera, abbiamo preso un sentiero per raggiungere più facilmente il rifugio. Attraversando una zona di pascoli alpini abbiamo avuto il primo contatto con le Alpi Carniche e la loro bellissima flora. Purtroppo all’arrivo in rifugio alcune nubi coprivano il Monte Coglians ed il paesaggio circostante. Nel tardo pomeriggio è iniziato a piovere; al rifugio abbiamo potuto apprezzare l’ottima cucina friulana.

Lunedì 1 luglio

Carnica 4.jpg (59423 byte)Siamo partiti alle 8  dal Rifugio Martinelli, dopo aver fatto colazione. Le condizioni del tempo erano ottime: il cielo era limpido ed il sole splendente, così che ci siamo spalmati laCarnica 3.jpg (47628 byte) crema solare. Il sentiero saliva ripido attraverso ghiaioni instabili  ed alcuni tratti di roccette. Dopo circa due ore e mezza di cammino abbiamo raggiunto la cima: purtroppo nel frattempo erano salite le nuvole dal fondovalle che avevano avvolto la montagna, impedendoci di vedere il panorama. Abbiamo fatto un breve spuntino e poi siamo scesi con molta prudenza. Siamo tornati al Rifugio Marinelli percorrendo il sentiero alto e qui abbiamo pranzato. Quindi siamo partiti fiduciosi alla volta del Passo di Monte Croce Carnico dove passeremo la notte. Durante il percorso abbiamo udito spesso i fischi delle marmotte che popolavano i prati ed i ghiaioni circostanti ed abbiamo ammirato bellissimi fiori.

Martedì 2 luglio

Al mattino siamo partiti di buonora alla volta delle casere Pal Grande di Sotto e di Sopra, affrontando subito una ripida salita su una mulattiera di guerra fiancheggiata da alte pareti verticali, nei pressi delle quali si trovavano i resti di antiche postazioni belliche. Durante il percorso siamo passati vicini alla cima Pal Piccolo e Pal Grande, sulle cui creste erano visibili numerose postazioni militari risalenti alla prima guerra mondiale. Abbiamo attraversato boschi, prati d’alta quota e visto splendide fioriture di gigli martagoni, rododendri, orchidee maculate, astri montani e campanule barbate. Nel corso della giornata il tempo non è stato buono: nel primo pomeriggio è iniziato a piovere, anche molto intensamente, con nuvole basse e raffiche di vento. Siamo passati per Casera Pramosio Alta e da qui siamo scesi velocemente al Rifugio Casera Pramosio, dove siamo arrivati fradici. Ma una bella doccia ed una abbondante e gustosa cena ci hanno rimesso in forma per il giorno dopo.

Mercoledì 3 luglio

Oggi ci siamo alzati alle sette, abbiamo fatto colazione e siamo partiti verso le 8.30. Purtroppo fin dalla partenza c’era una fitta nebbia; ben presto è iniziato a piovere e non ha smesso per tutto il giorno. Dopo un’ora e un quarto, superata una forcella a quota1900 metri,  siamo arrivati ai ruderi di casera Cercevesa. Il sentiero proseguiva in un ambiente di fitta vegetazione prima e di ripidi pascoli  poi, ma sempre in mezzo ad erbe alte che lo rendevano poco visibile e ci inzuppavano i pantaloni. Abbiamo proseguito per circa due ore Carnica 5.jpg (40568 byte)e un quarto coperti dalle nostre mantelle e dall’ombrello. Siamo giunti così al Rifugio Fabiani: ci siamo ristorati mangiando dei panini e bevendo un the caldo. All’una siamo ripartiti per salire alla forcella di confine situata sopra il rifugio, dalla quale  siamo  scesi sul versante austriaco per raggiungere il rifugio Steinwender in cui dovevamo pernottare. Nonostante il cattivo tempo abbiamo potuto osservare sui prati di alta quota una varietà incredibile di fiori, tra i quali il giglio bianco, il giglio martagone, il fiordaliso, la genziana maggiore,il garofano alpino, l’arnica,il geranio selvatico.

Giovedì 4 luglio

Anche oggi la sveglia era alle sette e la colazione alle 7.30. Alle otto eravamo pronti, con lo zaino sulle spalle, ma con delusione siamo dovuti rientrare in rifugio perché iniziava a piovere. Due giorni di acqua erano  più che sufficienti. Dalle finestre dello Steinwender Hutte osserviamo paesaggi inesistenti e immacolati, con tanto di fitta pioggia e grandine. Ammazziamo il tempo giocando a carte e chiacchierando. Verso le dieci smette di piovere, le nuvole si sono alzate, ed anche la pressione atmosferica: si parte! Abbiamo camminato inizialmente su rivoli d’acqua che normalmente sono dei sentieri. Passiamo vicino ad uno splendido laghetto, lo Zollner See, attraversiamo zone di fitta vegetazione dove prevalgono i noccioli, in Carnica 2.jpg (60213 byte)mezzo ai quali impariamo a riconoscere il radicchio di montagna. Il cielo si è rasserenato e splende il sole: arriviamo così alla Straniger Alm dove pranziamo a base di tipici piatti austriaci. Ripartiamo verso la Sella di Cordin, la forcella di confine che ci riporta sul versante italiano. Da qui procediamo su ambienti di alti pascoli e ghiaioni, percorriamo per un buon tratto la cresta di confine fino alla Sella di Valdolce, dalla quale scendiamo al Rifugio Malga Cason di Lanza.

Venerdì 5 luglioCarnica 1.jpg (49864 byte)

Oggi, ultima tappa del trekking, siamo dovuti partire prima: alle 7.30 eravamo già in cammino per raggiungere il Passo di Pramollo, meta finale della traversata. Dopo essere risaliti alla Sella di Valdolce, abbiamo preso il sentiero di cresta che prosegue passando alla base del massiccio della Creta di Aip, attraverso ripidi ghiaioni. Qui abbiamo potuto osservare la flora tipica di questo ambiente: la sassifraga, la globularia, il camedrio alpino, la genziana minore. Abbiamo raggiunto la cresta di confine appena sotto la quale si trova il Bivacco Lomasti dove abbiamo fatto uno spuntino. Superata quindi la Sella di Aip, in circa un’ora e mezza siamo giunti al Passo di Pramollo. Da qui con il pulmino prima ed il treno poi rientriamo a Conegliano.

Carnica 7.jpg (54162 byte)Sono stati cinque giorni impegnativi, ma ne valeva la pena!