XV incontro di Alpinisti ed Ambientalisti

in difesa dell’antica Foresta del Cansiglio

Anche quest’anno, per il quattordicesimo, ma è la quindicesima volta poichè un anno si sono fatte due manifestazioni, gli ambientalisti si ritroveranno per ribadire che la Foresta del Cansiglio va tutelata in modo rigoroso e senza quei cedimenti o “necessari sacrifici” come  da un po’ di tempo a questa parte vengono eufemisticamente chiamati gli attentati agli ambienti naturalisticamente importanti, aree protette comprese.

Per il Cansiglio si torna ancora a parlare di collegamenti sciistici con lo scempio di Pian Cavallo come di realizzazione indispensabile per far “decollare” l’area e creare occasioni di lavoro ed imprenditorialità locale, senza tener conto che gli ultimi inverni sono stati quasi del tutto privi di neve ! Le amministrazioni locali  chiedono, contemporaneamente, sia gli impianti di risalita che l’istituzione di un Parco Regionale o Interregionale con il Friuli Venezia Giulia. Sembra che il Parco sia solo un pretesto, un occasione in più aggiunta a tutte le altre per “sviluppare” il territorio.

Le associazioni ambientaliste del Veneto e del Friuli,  tutte e compattamente, chiedono ormai da molti anni l’istituzione di un’Area Protetta, ma che abbia come scopo principale la salvaguardia ambientale, da coniugare con la presenza umana, lo sviluppo sostenibile delle parecchie attività presenti o possibili, ma gli impianti per lo sci non centrano niente, non sono sviluppo sostenibile, bensì solo l’ennesimo insulto all’ambiente.  

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

- Sabato 9 novembre 2002 - ore 17:30 - Convegno a Budoia a cura di WWF Pordenone e CAI Sacile, sul futuro del Cansiglio, con amministratori locali e regionali. Partecipa Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia e del Parco Nazionale d'Abruzzo.

- Domenica 10 novembre 2002 - ore 10 - Raduno al piazzale di Col Indes (Tambre - BL) per il versante Veneto e presso Piancavallo per il versante Friulano; ore 10.30 partenza della passeggiata ecologica per Casera Palantina;  ore 12.00 incontro a Casera Palantina tra Veneto e Friuli, punto chiave del riproposto collegamento sciistico o stradale con Piancavallo. Aggiornamento sulla situazione attuale;   ore 16.30 incontro finale alla sala "Le Code" (presso Bar Bianco, Pian Cansiglio) o in altra sede che verrà comunicata durante la manifestazione. 

ADERISCONO: WWF Veneto, Legambiente Veneto e Friuli, CAI Delegazione Veneto, LIPU, Mountain Wilderness, Italia Nostra, Amici Tesori del Mondo FMACU-UNESCO, Gruppo WWF Alpago, Comitato Fadalto.

Per informazioni:

Ecoistituto del Veneto "Alex Langer" - tel. 041/935666 -  e-mail  info@ecoistituto.veneto.it

WWF Pordenone - tel. 0434/43444  - e-mail pordenone@wwf.it

Legambiente Pordenone - tel. 0434/541735 - 540483  - e-mail  arcipn@tin.it

Toio De Savorgnani - tel. e fax 0438/581989

 

 

 

Quale futuro per il Cansiglio?

Il parere degli organizzatori

Se ne discute ormai da molti anni e le opinioni sono tante ed anche molto diverse tra loro. Tutte le maggiori associazioni che si occupano di ambiente e di montagna, compattamente, ritengono che la miglior cosa che possa accadere alla foresta del Cansiglio è di diventare, prima o poi, un’AREA PROTETTA ed in questo senso si sono impegnate  ormai da molti anni.  Il Club Alpino aveva sostenuto la creazione di un Parco Regionale, il WWF ha fornito per molti anni il sostegno economico e logistico per le azioni legali che hanno permesso il blocco dei progetti degli impianti di risalita per lo sci tra il Pian Cavallo e Colindes. Mountain Wilderness ha chiamato a raccolta i grandi nomi dell’alpinismo come testimonial, da Alessandro Gogna a Kurt Diemberger, da Pinelli a Fausto De Stefani e così via, ma vi è sempre stata anche la collaborazione con Legambiente, Italia Nostra, la CIPRA…  Le associazioni hanno anche mantenuto il collegamento con le attività e le azioni locali, ad esempio sostenendo molto energicamente il gruppo locale di Fregona che ha dato vita al Comitato per il Parco del Cansiglio. Ma le associazioni hanno ben chiaro che se la più auspicabile delle soluzioni per Cansiglio è l’Area Protetta, è altrettanto vero che quest’area protetta deve avere come scopo principale la conservazione del patrimonio naturalistico, storico e culturale, e non altri scopi  più o meno sottointesi o considerati “giusti” per motivi che poco hanno a che fare con la conservazione dell’ambiente.

Negli ultimi anni, soprattutto da quando il Cansiglio è stato tolto dalla gestione del Corpo Forestale dello Stato e poi smembrato tra le due regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia, le varie amministrazioni che si sono succedute nei comuni dell'Alpago, soprattutto Tambre e Farra, sembra abbaino avuto come parola d’ordine il motto, diventato anche progetto politico, di “riprendiamoci il Cansiglio”; ma tale linea guida  è storicamente inesatta. Non si tratta di “riprendere” nulla, poiché il Cansiglio è sempre stato gestito da entità “esterne” rispetto alle comunità locali. La foresta è nelle condizioni di buona conservazione attuale come eredità della rigidissima gestione della Serenissima Repubblica di S. Marco, poi ripresa dalle altre gestioni, napoleonica ed austriaca ed infine dal Regno d’Italia, non certo per merito delle popolazioni locali, nei secoli passati assediate dal bisogno e dalla fame. Nessuna accusa per nessuno, ma la Storia è Storia e non si può travisare! Dunque le associazioni ritengono che il patrimonio naturalistico del Cansiglio vada conservato così come è e non vada “valorizzato” così come intendono molti amministratori locali affinché diventi elemento di attrattiva  per un turismo di tipo dolomitico: grandi infrastrutture, grandi numeri, super- affluenza, ecc… Ecco il motivo per cui le associazioni sono passate dall’iniziale proposta di Parco Regionale a quella di Riserva Regionale : il nodo centrale è la gestione, cioè la possibilità di creare un ente gestore svincolato da interessi locali diretti ed immediati, da una visione dello “sviluppo” a tutti i costi per cui qualsiasi “sacrificio ambientale” è giustificabile. Il Parco del Sile o quello dei Colli Euganei insegnano quante difficoltà incontra la gestione di un’Area Protetta quando si tratta di conciliare  tutte le esigenze, anzi, gli egoismi, locali; ma questi due Parchi sono stati creati dove prima non esisteva alcuna idea di salvaguardia ambientale, cioè si poteva andare solo, seppure lentamente, in meglio.

Invece, dare in gestione il Cansiglio agli enti locali costituisce una situazione di possibile grave peggioramento e questo è non accettabile, dal nostro punto di vista, ovviamente.  

La decisione di tornare, dopo molti anni, a proporre la marcia in Palantina è dovuta all’allarme, non dimostrabile ma per noi realistico, che si riprenda a parlare degli impianti di risalita di collegamento tra l’Alpago e Pian Cavallo o comunque di una qualche forma di collegamento che però provocherebbe interventi pesanti a carico della integrità della foresta: non si tratta, come dicono i nostri detrattori, di “tanto rumore per nulla”, non si tratta di “difendere” qualche migliaio di alberi, ma se si costruisce una strada di collegamento o un impianto di risalita, sarà solo il primo di una lunga serie ed anche il versante veneto del Cansiglio rischierà di fare la fine dell’orrendo Pian Cavallo.

Ebbene, a proposito dei “necessari sacrifici”, l’ultima notizia è che lo sbocco della Val Salatis, nei pressi di Malga Cate, dove esiste una “piccola” cava  sia in corso di cessione ad una ditta veneta per il suo sfruttamento. Non si ha  ancora la conferma di questa notizia, per ora riferita solo a voce e non ancora suffragata da dichiarazioni ufficiali o documenti pubblici, ma se fosse vera sarebbe di una gravità inaudita: già ora la “piccola” cava esistente, iniziata già nel 1977, poi presto abbandonata ma ripresa tre anni fa, si vede fin da Belluno (lungo la strada tra Belluno e Ponte nelle Alpi), ma se dovesse metterci le mani una grossa ditta  molto probabilmente saranno escavati centinaia di migliaia di metri cubi di calcare con una alterazione paesaggistica ora difficilmente intuibile! E poi nei convegni si parla ipocritamente di sviluppo sostenibile, di difesa della montagna, dei montanari che sono i migliori custodi dell’ambiente alpino... E’ ancora da verificare, ma se è vero che una comunità locale ha “svenduto” il proprio territorio pere realizzarvi una cava di grandi proporzioni, allora si deve parlare di “tradimento” del territorio e non della sua protezione e nessuno più in Alpago deve avere il coraggio di parlare di sviluppo sostenibile! Risulta che Malga Cate sia stata restaurata con un finanziamento europeo: possibile che si possa prima usare soldi pubblici per il “turismo sostenibile” e subito dopo aprire una cava? Le Associazioni Ambientaliste del  Veneto vigileranno e se  saranno riscontrate irregolarità potrebbero decidere di procedere per vie legali.

Gli ambientalisti, tra cui molti montanari e bellunesi, tornano in Palantina per riaffermare che il Cansiglio deve diventare un’Area Protetta, destinazione che è incompatibile con cave, impianti di risalita e strade di collegamento con il Friuli. Le Associazioni Ambientaliste del Veneto hanno individuato nella proposta della creazione di una Riserva Naturale Regionale sul territorio di gestione regionale (la Foresta Demaniale Regionale) il primo passo per la creazione di un’area protetta più ampia, ma il cui scopo principale sia di salvaguardare l’ambiente, mentre non si riesce a capire come si possa parlare di area protetta ma continuare a proporre cave e strade.

Le associazioni si propongono di dialogare con le comunità locali ed i loro amministratori, tentando di trovare punti comuni e di possibile collaborazione, sperando in un dialogo onesto e non deformato dalla logica ”...io a casa mia faccio quello che voglio...” . Ribadiamo che l’ambiente è di tutti e che tutti devono farsene carico, ed anche il Cansiglio è un patrimonio di tutta la collettività Veneta, Friulana e nazionale...

DIAMO UNA MANO AL WWF VENETO

Il WWF del Veneto, impegnato per la difesa del Cansiglio fin dagli anni '80, ha finora sostenuto le spese legali dei ricorsi contro il Piano particolareggiato della Palantina che prevedeva gli impianti di risalita ed il collegamento con il Pian Cavallo. Ben 7.500 € spesi fino ad un anno fa, ed ora un'ulteriore spesa (ancora da pagare!) di 4.500 €. Non lasciamo solo il WWF Veneto in questo, che dovrebbe essere un comune impegno! Chi vuole contribuire, sia privati che associazioni, può inviare il proprio contributo a WWF-Onlus  Sezione Regionale Veneto Via Arzignano, 1 - 36100 VICENZA  C/C postale n. 11671369 oppure: Banca Etica di Padova C/C 104183 ABI 05018 CAB 12100, causale "sostegno al WWF Veneto nei ricorsi legali per la salvaguardia del Cansiglio".

 

RINNOVATE L'ADESIONE A MOUNTAIN WILDERNESS

Si sta concludendo l'Anno Internazionale delle Montagne, ma per noi, da quando siamo nati nel 1987 a Biella, ogni anno è stato un ANNO DELLE MONTAGNE e continuerà ad esserlo anche per i prossimi, fino a quando esisteremo. Questo appello è inviato sia a chi è in regola con l'adesione annuale che a coloro che hanno dimenticato di rinnovarla. Chiediamo a tutti voi di rinnovare anche per il 2003 la quota di adesione a Mountain Willerness  Italia. Non negate il vostro sostegno a chi non ha mai smesso di impegnarsi per la salvaguardia dell'ambiente alpino, rendetevi disponibili a collaborare!

Segreteria: Fabio Valentini, Presidente nazionale:  059 692151 Via Unione Sovietica, 2   41012  CARPI  - Modena

Per informazioni, suggerimenti e articoli per il bollettino allo 0125  790338, bruco.s@libero.it,

oppure a Toio de Savorgnani tel e fax 0438 581989 membro del Direttivo nazionale

Il nostro sito: www.mountwild.it  - e-mail: info@mountwild.it   Per l'iscrizione: cc postale n ° 612892203; cc bancario 20190 ABI05696, CAB 54870 Banca Popolare Di Sondrio - Ospitaletto